... Sicuramente, qualche fedele visitatore di “ViaggiArte”, entrando in questa pagina della sezione della “Settima Arte”, si starà ponendo la domanda su che cosa abbia a che fare la scelta di questo film con quella delle pagine precedenti e più precisamente quale sia l’intento di chi scrive di proporre stili e generi cinematografici così diversi come quelli di una Jane Campion o Eran Riklis con un film di fantasy come questo di Andrew Adamson ...

 
Le cronache di Narnia 
 il leone, la strega e l'armadio

venerdì 26 giugno 2009

... le ragioni sono sicuramente molteplici e qui, in queste pagine, tenteremo di capirle insieme, ma la prima in assoluto è, senza dubbio, che si tratta di un bellissimo film, catalogato fra i film e la letteratura per ragazzi ma, per i suoi caratteri religiosi e filosofici, oltre che fiabeschi, rivolto ad un pubblico adulto.

Del resto, è prorio l’autore de “Le cronache di Narnia” che, nell’interessante appendice della saga dei sette racconti, ci spiega come la distinzione tra fiabe e “racconti da grandi” sia molto sottile...

   Prologo

“...non credo per il momento, che tornerete nel paese di Narnia attraverso l’armadio ... si, naturalmente ci tornerete, un giorno o l’altro, ma non cercate di passare due volte per la stessa strada. Anzi, non cercate di andarci di proposito. Capiterà quando meno ve l’aspettate...


                                                          da: “Le cronache di Narnia -

                                                                              Il leone, la strega e l’armadio”.

C. S. Lewis (Belfast, 1898 – Oxford, 1963), è stato professore di inglese medioevale e rinascimentale a Cambridge; l’autore, all’epoca dell’uscita de “Le cronache di Narnia” era già popolare in campo letterario, (“Le lettere di Berlicche” del 1942, “Lontano dal pianeta silenzioso”, scritto  tra il 1938 e il ’45, “Il grande divorzio” del 1945), anche se il vero successo arriva con la pubblicazione dei sette racconti per ragazzi. Tutta l’opera di Lewis, è intrisa di pensieri filosofici molto complessi; in particolare, egli ritiene sia possibile

Lo scrittore e filologo irlandese, C. S. Lewis

dimostrare l’esistenza di Dio, e il suo pensiero si muove tra la sfera della moralità e quella della ragione, con una continua lotta, da parte dell’uomo, nella scelta tra “bene” e “male”...

Con queste parole egli interpreta la morte sacrificale di Cristo:

“...La storia di Cristo è semplicemente un mito vero: un mito che opera su di noi allo stesso modo degli altri, ma con questa enorme differenza che questo mito è realmente accaduto...”

Da qui, l’importanza per Lewis della mitologia, sia quella nordica che tanto lo aveva affascinato durante l’infanzia, sia quella greco-romana, oggetto dei suoi studi filologici.

Di particolare importanza per Lewis fu l’amicizia con lo scrittore

J. R. R. Tolkien, cattolico, che lo convinse a convertirsi al Cristianesimo, aderendo alla chiesa anglicana (Lewis fu un assiduo studioso della Bibbia).

Tolkien non approvava però la scelta dell’amico di aver messo insieme, nei suoi scritti, mitologie di diversa provenienza e natura.


Le cronache di Narnia”, un ciclo di sette storie che racconta l’avventura di quattro fratelli che sfuggono ai bombardamenti di Londra, fu scritto da Lewis tra il 1950 e il 1956: i racconti rimandano, di volta in volta, gli uni agli altri; elementi e personaggi che troviamo ne “Il leone, la strega e l’armadio”, pubblicato per la prima volta nel 1950 e dedicato alla figlioccia Lucy,  si ritrovano anche nelle altre storie della saga, ma solo Aslan, il leone, compare in tutte e sette le cronache.

(La parola Aslan, in turco, significa “leone”).



Il nome di Narnia era conosciuto a Lewis fin dall'infanzia: nel suo atlante latino la città di Narnia, ora chiamata Narni, era sottolineata nella cartina d'Italia.

In seguito alla prima e seconda guerra mondiale, Lewis voleva scrivere favole dal contenuto morale che insegnassero ai bambini le differenze tra bene e male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. 
L’autore fece pubblicare nel 1950 “Il leone, la strega e l’armadio” per ricostruire nelle nuove generazioni quella fantasia infranta da bombe e dagli orrori della guerra, anche se, cronologicamente, nella serie, esso viene per secondo, dopo “Il nipote del mago”. 

Durante la seconda guerra mondiale, i quattro fratelli Peter, Susan, Edmund e Lucy Pevensie, vengono fatti allontanare da Londra, e mandati nella casa di campagna del professore Digory Kirke; durante i loro giochi nella villa, Lucy entra in una delle stanze e si infila in un armadio-guardaroba: esso è la porta per entrare in un altro mondo, un mondo popolato da fauni, figure mitologiche, animali parlanti, streghe...

                                      ... è il Regno di Narnia...

                             ...formato dai tre Regni: Narnia, Archenland e Calormen...


Successivamente, tutti e quattro i fratelli, si ritroveranno a Narnia, dove scopriranno di essere i prescelti per sconfiggere Jadis, la Strega Bianca e porre fine al susseguirsi dei lunghi inverni senza Natali:
 secondo la profezia, solo due figli di Adamo e due figlie di Eva, con l’aiuto del leone Aslan, il re di Narnia, avrebbero potuto sconfiggerla e riportare la primavera nel Regno.

« Il dolore sparirà,

quando Aslan comparirà

al digrignare dei suoi denti

fuggon tutti i malviventi

quando romba il suo ruggito,

gelo e inverno è ormai finito

se lui scuote la criniera,

qui ritorna primavera... »


« Il tempo del male sarà terminato

quando i Figli d'Adamo e del suo costato

i troni di Cair Paravel

avranno conquistato... »

La prima parte del film, affascina immediatamente lo spettatore proprio per l’idea dell’armadio come strumento di passaggio dal mondo reale a quello fantastico:

potremmo dire che è il momento più bello del film, da quando dall’armadio fuoriescono rotolando per terra le palline di naftalina, a quello in cui le figure dei ragazzi si muovono nel buio, indietreggiando, sfiorando inizialmente le pellicce e i cappotti appesi, e poi, man mano, incontrando con le dita qualcosa di più freddo e impalpabile: i rami e le fronde innevati degli alberi di Narnia...


Il film, uscito nel 2005 e diretto da Andrew Adamson, regista

neo-zelandese e già autore di “Shrek”, venne co-prodotto dal figliastro

di Lewis, Douglas Gresham; buona parte è stata girata in Nuova Zelanda (le scene che si svolgono in primavera ci mostrano la bellezza di questa terra), il resto nella Repubblica céca.

Le due ore e venti, la durata del film, scorrono velocissime...


Come abbiamo accennato precedentemente, Lewis amava la mitologia:

nel film, la Strega Bianca, trasforma gli esseri viventi e gli animali in pietra; il riferimento è qui alla mitologia greca, secondo la quale chiunque guardi per un solo attimo una Gorgona, si trasforma in pietra.

(La gorgona più famosa era Medusa).


Troviamo anche la presenza delle Driadi, figure della mitologia greca e romana: esse sono gli spiriti degli alberi, vivono e muoiono con il loro albero.


I minotauri, presenti nella seconda parte del film, fanno parte della mitologia greca: si tratta di mostri che esigevano sacrifici annuali.


L’unicorno, invece, è un animale mitologico

che rappresenta bontà e purezza.

                                                            

“... tutto quello che so è che mi balzano in testa queste immagini e io scrivo storie su di esse...”


                                                                 C. S. Lewis

... Il film ci aiuta a far emergere alcuni riferimenti molto precisi alla
 teologia cristiana ...

La Strega Bianca, Jadis, viene presentata per la prima volta ne “Il nipote del mago”, il primo racconto delle Cronache; lei sarebbe per metà Jinn, una razza non umana e per metà gigantessa.

L’interpretazione di questo personaggio da parte di Tilda Swinton, è a dir poco superlativa: il ruolo che l’attrice ricopre sembra essere stato fatto su misura per lei... e che dire  dei costumi che indossa? Essi, insieme alle sue acconciature, al suo viso diafano, quasi fosse di ghiaccio, ci trasportano esattamente in quella cultura che profuma di nordico e fiabesco... così come tutta l’atmosfera creata nel suo castello.

Come Gesù muore per i peccatori e discende fino agli inferi per poi risorgere, coì Aslan muore per salvare Edmund (uno dei quattro fratelli che tradisce gli altri facendosi corrompere da Jadis);  si offre per la salvezza di colui che tradendo era posseduto della strega.

In una ‘discesa’ ignominosa fino alla morte, muto come agnello portato all’altare sacrificale (secondo la profezia del servo di Javhè in Isaia e forse auto-attribuitasi da Gesù stesso), Aslan paga il riscatto e libera dalla morte. Quest’atto è però connesso alla vita: dare la vita è un tutt’uno col riceverla; così Aslan, vinta la morte, non è più a lei sottommesso e può, come Gesù, donare la vita.

L’attrice Tilda Swinton nei panni della Strega Bianca , Jadis,

in alcune scene del film

I quattro fratelli rimasero a Narnia quindici anni “narniani”, ma in termini di tempo terrestre abbandonarono la terra solo per un istante.

Quando infatti, adulti, rientrano casualmente dal regno di Narnia  nell’armadio-gurardaroba e si ritrovano nella casa del professore, sono ancora una volta bambini, quasi il tempo non fosse mai trascorso...









   Il tempo, infatti, a Narnia ha un decorso indipendente da quello della terra.




Degna di nota è la colonna sonora del film

composta da Harry Gregson-Williams.

In alcune tracce è presente la voce di Lisbeth Scott,

a metà strada tra Enya e la cantante

dei Cocteau Twins Liz Fraser.

“Wunderkind” è il contributo commerciale

di Alanis Morissette,

Winter Light” è un pezzo eseguito

al pianoforte da Tim Finn.

Infine “Where” è eseguita sempre

da Lisbeth Scott,

la quale ha scritto il brano con Harry Gregson-Williams.

L’immagine dell’alito-brezza è qui davvero molto efficace; richiama il soffio dello Spirito che dà vita ad Adamo (Gen 2,8) e lo Spirito che Gesù risorto alita sui discepoli (secondo la tradizione evangelica giovannea e lucana):

lo stesso di cui ora Egli è ripieno e dispensatore.

Meno interessante la seconda parte del film nel momento della battaglia: qui prendono il sopravvento il genere fantasy e gli effetti speciali, così come può essere criticabile, nella versione italiana, il doppiaggio di Aslan da parte di Omar Sharif, con un accento americano alquanto improbabile; nella versione originale, la voce calda e pacata, adatta al personaggio, appartiene all’attore Liam Neeson.

  1. -nell’abitazione del Signor Tumnus, troviamo elementi dell’arredamento che ricordano, nello stile, l’Art Dèco.

  2. -nelle scene con i lupi ci sono lupi veri e lupi animati: la difficoltà stava proprio nel far combaciare gli uni con gli altri.

  3. -nel castello della Strega Bianca sono state usate luci fluorescenti con gelatina blu.

  1. -la spada che Santa Claus dona a Peter, presenta un’iscrizione che proviene da una profezia del libro: “Quando Aslan mostra i denti l’inverno inizia a perire e quando Aslan scuote la criniera, sarà di nuovo primavera”.

  2. -in tutto il film, è centrale l’importanza del colore: dai grigi iniziali di Londra ai toni verdi/marroni di Narnia girati in Nuova Zelanda, fino all’esplosione del colore quando inizia la primavera e, alla fine, con Aslan, l’uso dell’oro.

  3. -i lucum che la Strega Bianca offre ad Edmund e che nel libro vengono tradotti come “gelatine alla frutta”, sono dolci arabi: portati in Inghilterra da un esploratore, divennero una tradizionale delizia natalizia inglese.

  4. -Lewis si ispirò alla mitologia scandinava per creare il lupo Maugrin capo della polizia segreta della Strega Bianca.

... e comunque, alla fine di questa storia,

non piacerebbe anche a voi entrare

nell’”armadio-guardaroba”?...


Scheda del film


Titolo originale:” The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe

Nazione: USA

Data di uscita: 2005

Genere: Fantastico

Durata: 140 minuti

Regia: Andrew Adamson

Cast: Anna Popplewell, Brandon Cook, Cassie Cook, Elizabeth Hawthorne, Georgie Henley, James Cosmo, James McAvoy, Jim Broadbent, Judy McIntosh, Kiran Shah, Patrick Kake, Shane Rangi, Skandar Keynes, Tilda Swinton, William Moseley

Colonna sonora: Harry Gregson-Williams

I vostri commenti

 

   Le immagini fotografiche sono tratte da INTERNET

La cantante americana Lisbeth Scott

La cantautrice canadese Alanis Morisette

Il compositore Harry Gregson-Williams

... la pietra si spezza ...

... Aslan risorge ...

... l’alito di Aslan come il soffio dello Spirito ...

Alla fine del film, i quattro fratelli, divenuti regnanti di Narnia, cavalcano rincorrendo il cervo bianco, secondo la cui leggenda esaudisce i desideri di chi riesce a catturarlo; la simbologia del cervo bianco è presente in moltissime culture, dagli ittiti agli aztechi. Era considerato un simbolo ultraterreno di purezza analogo all’unicorno.

Animale strano, considerato ermafrodita, per i cristiani simboleggia il Cristo.

Infine il fauno, che nel film è il signor Tumnus; è la prima creatura che Lucy incontra a Narnia, impersonato dall’attore James Mcavoy. Il fauno è una figura della mitologia romana, una divinità della natura, in particolare della campagna e dei boschi.

Jadis

la Strega Bianca

“... mettimi alla prova ...”

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