Scena prima: una foresta, la luce che filtra tra gli altissimi alberi, il cinguettio degli uccelli, il lieve scorrere di un ruscello e l’avanzare tranquillo tra le fronde di un cervo, poi, d’improvviso, una figura scura che piomba violentemente sull’animale e lo sgozza ... Dopo si fanno avanti altri esseri umani, anch’essi tinti di nero.
Se all’inizio ci fossimo trovati nel dubbio che si trattasse di selvaggi, lentamente ci rendiamo conto che proprio selvaggi non sono: indossano canotte, bretelle, gilet e salopette ... Il momento drammatico iniziale di suspense ci inoltra in quella che sarà la storia del film. Lo stesso scorrere nel silenzio della mdp tra oggetti di vita quotidiana e gli interni di un’abitazione ci porta a conoscere quella che è la vita di una famiglia, che però possiede pochissime similitudini con la vita della maggior parte delle famiglie tradizionali.
Ben, il padre interpretato da Viggo Mortensen, ha sei figli, ognuno dei quali porta un nome particolare, proprio per indicarne l’unicità di ognuno. Essi hanno scelto di vivere nei boschi dello Stato di Washington - le immagini della foreste ritratte da Stèphane Fontaine sono a dir poco mozzafiato - di vivere lontano da ogni forma di civiltà consumistica e capitalistica, privi di qualsivoglia conformismo e in un totale coinvolgimento fisico e spirituale con la natura.
Per nutrirsi e vestirsi cacciano e coltivano, il padre sottopone i ragazzi ad un duro e rigido addestramento atletico per temprarli e fortificarli.