Il film si apre e si chiude quindi con la scena di un duello: quello iniziale, in cui perde la vita il padre di Redmond Barry, farà da prologo alla sua inevitabile rovina e quello finale con Lord Bullington, che segnerà l’epilogo delle vicissitudini di Barry Lyndon.
Potere, onore, danaro, eros, questi gli elementi ricorrenti nel film, elementi che ci suggeriscono il momento storico settecentesco del passaggio da un tipo di potere clerico-nobiliare ad un altro, fondato sul capitale attraverso una trasformazione delle classi dominanti.
Che dire del legame fra pittura e il film di Kubrick? Come ben sappiamo la maggior parte delle scene è strettamente correlata con opere pittoriche inglesi del periodo: le citazioni vanno da John Constable a William Hogarth, da Johann H. Fussli a Joshua Reynolds ... una serie di tableau vivant composti con cura ed esattezza quasi maniacale.
Anche la luce è l’elemento dominante del film; si è già detto di come fosse girato interamente in luce naturale, anche se questo non risponde del tutto a verità.
Per le scene di esterni Kubrick ha preferito l’uso dell’illuminazione naturale proprio perché è così che vediamo le cose e la sua intenzione era proprio quella di simulare il più possibile la luce naturale. Per quanto riguarda gli interni, le scene vengono illuminate tutte attraverso la luce delle candele e questo, come possiamo ben immaginare, procurava non pochi problemi.
Non dimentichiamo che il regista, all’inizio della sua carriera, lavorò come fotografo per la rivista “Look”.